Troppi contrasti

Sciogliere l’Antimafia

L’avvocato Pellegrino probabilmente è il più grande esperto della legge Severino e da mesi è stato la voce più critica per come venisse gestita la vicenda della candidatura di De Luca in Campania. Appresa la notizia che la prima sezione civile ha accolto favorevolmente il ricorso di De Luca, che ora potrà nominare la Giunta regionale, è rimasto allibito. Pellegrino ritiene che in questo modo invece di fare chiarezza, il provvedimento del giudice monocratico, ha confermato il caos per il quale la terza regione d’Italia resta appesa al filo di una sospensiva fino al 17 luglio, data in cui si discute di un’altra sospensiva. Fino a quel giorno del giudizio, qualsiasi atto resta “sub judice” e precario a partire dallo stesso insediamento della giunta. Pellegrino sostiene che il giudice a cui si è rivolto De Luca avrebbe persino disatteso la legge Severino, la quale per l’appunto prevede la sospensione. Non sarebbe sufficiente quindi un dubbio di costituzionalità per disapplicare la legge. Insomma ci troviamo di fronte ad un marasma vero e proprio, in cui sinceramente è difficile per il cittadino comune orientarsi, anche perché appunto non tutti siamo competenti come l’avvocato Pellegrino. Egli sostiene persino che a questo punto Berlusconi dovrebbe chiedere di tornare in Senato. E questo perché il provvedimento su De Luca lo riabiliterebbe. La questione che riguarda De Luca sarebbe eguale a quella che riguarda Berlusconi. Per cui, anche il presidente di Forza Italia dovrebbe avere lo stesso trattamento e venire riammesso da dove è stato cacciato. Considerando tutte le possibili implicazioni legate alla legge Severino, probabilmente sarebbe il caso di arrivare al più presto ad un intervento di governo per cancellarla. Fino a quel momento la discussione resterà, aperta e inevitabilmente le recriminazioni, considerando anche il caso De Magistris, giudicato proprio da Pellegrino completamente diverso da quello De Luca. Il governo fino a questo momento non ha ritenuto di fare nulla nel merito della legge lasciando aperta la controversia, che si aggraverà ulteriormente. Se non si cancellerà la legge Severino, occorre per lo meno sciogliere la Commissione Antimafia, la quale aveva però giudicato De Luca impresentabile ed ora se lo ritrova governatore. Anche qui non siamo in grado di dire se la Commissione avesse torto o ragione, sappiamo semplicemente che non è tollerabile vedere nel medesimo Stato tre posizioni opposte ed inconciliabili, nella legge, nei giudici e persino nelle commissioni parlamentari.

Roma, 2 luglio 2015